Il 2022 sarà un anno da ricordare per l’agricoltura, in tutta Italia. Le temperature al di sopra della media e la scarsità di piogge, o la loro totale assenza, hanno messo a dura prova le aziende agricole.
Siamo a fine settembre, la vendemmia sta volgendo al termine. Manca solo il Raboso che attende con ansia il suo momento. Arriverà a breve, in ottobre.
Il momento è quello giusto per chiedersi: Ma come è andata la Vendemmia 2022?
Lo abbiamo chiesto a Fabio Cecchetto, Proprietario e Direttore Commerciale di Ca’ di Rajo.
“L’annata 2022 è stata molto impegnativa per la gestione in vigneto. Rispetto alla 2003, che è stata la più calda degli ultimi anni, la 2022 ci ha messo alla prova su un altro fronte: quello della siccità che ha battuto ogni record. Le precipitazioni sono state limitatissime e ci siamo così trovati di fronte ad un’altra sfida: quella della produzione delle uve in un’ottica di cambiamento climatico. Abbiamo lavorato al meglio in vigna e per questo le uve sono giunte al punto di maturazione ottimale, presentandosi perfettamente sane dal punto di vista fitosanitario.”
Come è stato possibile portare a termine la vendemmia?
“L’esperienza in vigna e un approccio sostenibile hanno fatto così che questa vendemmia si sia rivelata meno complessa di quanto potessimo pensare. Le piogge delle ultime settimane hanno inoltre favorito la fase finale di maturazione di varietà autoctone come la Glera per la produzione del Prosecco. La nostra azienda punta soprattutto alla valorizzazione di autoctoni come Manzoni Bianco e Manzoni Rosa e ora siamo in attesa di vendemmiare il Raboso Piave, autoctono per eccellenza del nostro territorio, che ha un processo di maturazione più lento rispetto alle altre varietà e che ci auguriamo possa trarre beneficio dalle piogge settembrine.”
E per quanto riguarda la Vendemmia in Bellussera?
“Le Bellussere sono un patrimonio storico da custodire. La vendemmia in questo tipo di vigneti è veramente eroica. La viticoltura si può condurre esclusivamente a mano: la vendemmia si compie a circa 3 metri da terra, sotto le viti disposte a raggiera. Le operazioni di raccolta delle uve si svolgono grazie a un rimorchio e a un pianale che consentono di raggiungere l’altezza necessaria. Siamo molto contenti dei risultati fin qui ottenuti ed è anche per questo motivo che creiamo nuovi vigneti utilizzando questo metodo“.